«La rievocazione della Minerva si ricollega alla storia del paese. Ho deciso di dipingerla perché mi hanno affascinato il suo ritrovamento fortuito e le fattezze pregiate, la naturalezza della figura femminile potente, protettrice, classica ed eterna. Per questo ho voluto “restaurare” la dea Minerva e collocarla nel contesto che pensavo fosse a lei congeniale: accanto al castello che domina Breno, posta tra il torrione medievale e la piazza, centro della vita civica della comunità, ponte tra passato e futuro».
– Ozmo

Dipinta nella cromia del bianco e nero, arricchita dal tratteggio chiaroscurale, reinterpretata e ricontestualizzata da Ozmo, la dea Minerva, divinità del pensiero, protettrice delle arti, dei mestieri e della città, si erge maestosa sullo sfondo scuro e monocromo della parete di oltre 480 mq fissata nella roccia, sopra il borgo medievale. Con la mano sinistra regge la lancia, mentre con la destra, tesa in avanti, sostiene la Civetta, l’attributo simbolo dell’amore per la conoscenza e della saggezza.
Accanto a lei mosaici, citazioni delle decorazioni romane presenti nella stanza centrale del Santuario-Tempio di Spinera, sono gli elementi che completano il puzzle iconografico dell’intervento sottolineandone la provenienza.
OZMO, affascinato dal ritrovamento fortuito della statua della dea e dalle sue splendide fattezze (la Minerva ritrovata a Breno è infatti una delle tre repliche tuttora esistenti nel mondo dell’Athena Risanatrice realizzata nel V secolo a.c., nell’Atene di Pericle), ha voluto “restaurarla” e collocarla nel contesto che pensava fosse a lei congeniale: accanto al castello che domina Breno, posta tra il torrione medievale e la piazza.

L’opera in numeri
La realizzione di questo intervento di arte pubblica monumentale ha comportato l’apertura di un cantiere di notevoli dimensioni, sicuramente uno dei più grandi realizzati in contesti architettonici urbani di pregio artistico. Un ponteggio di 9 piani da 30 metri di lunghezza ciascuno, per un’opera di 16 x 30 metri, un totale di oltre 480 mq. Il cantiere è stato operativo per 1 mese circa e la realizzazione dell’opera ha comportato l’utilizzo di 60 litri di primer per la preparazione, 120 litri di vernice per il fondo, 30 litri di colore utilizzati dall’artista, 50 di final warnish come protettivo.

L’intervento di OZMO apre le porte alla Street Art intesa non solo come strumento di riqualificazione urbana, ma come arte pubblica a pieno diritto, espressione di un più ampio progetto di valorizzazione culturale, avallata e fortemente voluta da Enti e istituzioni del territorio.

 

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Painted in the tone of black and white, enriched by the light-and- shade sketching, reinterpreted and recontextualized by Ozmo, the goddess Minerva, deity of thinking, protectress of the arts, of trades and of the city, rises majestic against the dark and monochrome background of the wall of over 480 sqm fixed in the rock, above the medieval town. In her left hand she holds the lance, while with her right, extended forward, she holds the Owl, a symbol of the love of knowledge and wisdom.
Next to her mosaics, quotations of the Roman decorations present in the central room of the Spinera Sanctuary-Temple, are the elements which complete the iconographic puzzle of the intervention underlining its origin.
OZMO, enchanted by the accidental find of the statue of the goddess and by its wonderful traits (the Minerva found in Breno is in fact one of the three existing replicas in the world of the Healing Athena made in the 5th century bce, in Pericles’ Athens), wanted to ”restore” it and to place it in the context he thought most appropriate for her near the castle which dominates Breno, placed between the medieval tower and the square.

Photos © Jack Daverio

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Indirizzo


Piazza Generale Pietro Ronchi 25043 Breno


Artisti